Mani e cuore connessi tra loro per fare un dolce votivo: su Pani saba
Hai mai pensato che ogni volta che siamo connessi al cuore, le nostre mani compiono un rito?Â
Ogni volta che facciamo qualcosa con le nostre mani con presenza e consapevolezza, il nostro corpo diventa veicolo di una conoscenza in grado di cambiare la percezione, che abbiamo del mondo e della nostra vita. Nelle nostre mani è racchiuso un potere che viene troppo spesso dimenticato a favore della mente e della tecnologia. Troppo spesso scordiamo il potere dei riti semplici, della magia nascosta di quegli atti che in apparenza contano poco, ma che in realtà nutrono la vita. Come per esempio fare il pane oppure un dolce votivo, quale è su pani saba, il dolce tradizionale del nostro piccolo borgo di Sini.
In verità , ogni azione semplice diventa rito, quando siamo in grado di riconoscere la profondità e la sacralità del significato della vita.
Tanto più ne siamo consapevoli quanto più la nostra azione diviene sacra. Ma c’è un di più!
Hai mai pensato che il modo in cui usiamo le nostre mani esprime il modo in cui agiamo nel mondo?
Quante cose si possono fare ed esprimere con le mani.
Te lo sei mai chiest*?
- Seminare bellezza attraverso la pittura, la scrittura, l’arte;
- rendere il mondo un posto migliore prendendoti cura degli altri, aiutandoli, accompagnandoli;
- agire per lasciare un segno, un ricordo di te, di ciò che hai imparato, sperimentato in questa vita;
- esprimere la tua gratitudine, per restituire ciò che hai ricevuto;
Pensa a quante azioni, talvolta inconsapevoli, ogni giorno compi con le tue mani, che spesso credi prive di significato, senza importanza!
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- quando stringi una mano lo fai per conoscere qualcuno;
- dai una mano, per aiutare un’altro;Â
- usi una mano per dare una carezza e dimostrare affetto;
- tieni stretta la mano di qualcuno se ha paura di perdersi;
- batti le mani per manifestare il tuo apprezzamento.Â
E se invece usi le mani per impastare un dolce votivo? Per compiere un’ azione semplice, ma che richiede maestria, come impastare il pane, che si trasforma in nutrimento per la tua famiglia, oppure in un dono dall’antico sapore?Â
Magari un dolce, come su Pani saba del piccolo borgo di Sini? Un pane votivo, un dolce di antica tradizione. Povero in origine, fatto di quegli ingredienti facilmente reperibili: i prodotti della terra in cui si è nati e si vive, con qualche ingrediente immateriale in più mai così scontato. Un dolce oggi diventato preziosissimo e non solo per il costo dei suoi ingredienti!Â
Cosa può succedere se quando lo impasti, se oltre agli ingredienti genuini, metti tutte le più buone intenzioni e benedizioni e la tua pura devozione per un santo?Â
Così come vuole la tradizione del piccolo Borgo di Sini in Marmilla che lo dedica a San Giorgio.
Succede che unisci insieme: una richiesta e a una promessa o un voto che proviene dal cuore.Â
E magari, forse come per magia il tuo desiderio viene esaudito!Â
E magari fai nascere in altri la voglia di imparare e di fare altrettanto, tramandando un sapere che nell’era digitale rischierebbe di scomparire dalle nostre case; privandoci di una gioia semplice, di un saper-fare che ha accompagnato l’essere umano per gran parte della sua storia.Â
L’azione consapevole delle mani, si trasforma così in un’azione sacra, che sacralizza il profano!Â
Ma aldilà di tutto, è sicuro che così facendo puoi scoprire, sperimentandola, la meraviglia nascosta nella semplicità di una gestualità antica: quella di creare un pane, dolce votivo.Â
Le mani, una parte fisica del nostro corpo che diamo così scontate, sono il punto d’incontro tra Essere e Fare.Â
Ma allo stesso tempo, quando le mani impastano, si trasformano anche nel punto d’incontro tra il passato e il presente di un’antica tradizione, che si tramanda da madre a figlia.  Â
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Questo è ciò che accade, quando metti le mani in pasta con consapevolezza, con l’intento di creare un dolce votivo, come su Pani saba. Il dolce tradizionale del Borgo di Sini.
Dietro un rito sacro c’è sempre una connessione al cuore
Ogni volta che siamo connessi al cuore, le nostre mani compiono un rito sacro.Â
Ma le mani connesse al cuore, che riconoscono nella materia la porta verso il nostro mondo interiore, possono compiere anche gesti senza aspettarsi nulla in cambio.Â
E allora ogni attimo può essere davvero un dono, se riesci ad aprire la mano con gentilezza verso gli altri. Soprattutto se quell’azione, viene compiuta per il puro piacere di fare, di creare o di donare, così come succedeva nei tempi antichi.Â
Quando su pani saba veniva fatto con lo scopo di essere donato ai propri vicini, divenendo simbolo del legame amicale, per rinsaldare le relazioni con il vicinato.
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